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"Tempesta di afa" da Caronte

Attualità/meteo

E'' una domenica di fuoco sulla Penisola, a causa della vera e propria "tempesta di afa" portata da Caronte. Secondo il bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute sono 23 le citta', da nord a sud, da "bollino rosso", il massimo livello di rischio che comporta pericoli per la salute anche di persone sane oltre che per i soggetti a rischio.

 

Le citta' sono Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo. Le temperature sono torride: picchi di 38 gradi a Bari, Messina e Brescia, addirittura 40 a Bologna e Latina, 37 gradi a Milano, tra i 38 e i 39 a Napoli e Perugia, 38 gradi a Roma.


Con il grande caldo in tutta Italia sono aumentati gli accessi ai pronto soccorso: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra un aumento medio pari a circa il 10%; aumento piu' importante nelle grandi citta', e con variazioni regionali (piu' contenuto in Piemonte e in Veneto, con picchi invece del 20% in alcune aree dell'Emilia-Romagna e del Lazio). Questo il primo bilancio della Simeu, la societa' italiana di medicina d'urgenza. "Nelle prime due settimane di luglio - sottolinea la Simeu in una nota - le temperature in Italia hanno raggiunto livelli eccezionali. Questa situazione ha avuto una significativa ricaduta, anche se quantitativamente limitata, sulla salute della popolazione che si e' rivolta ai pronto soccorso degli ospedali. Oltre all'incremento delle patologie imputabili al caldo, quali disidratazione, colpo di calore e sincope, e' stato riscontrato un aumento di scompensi di patologie pre-esistenti (cardio-polmonari, renali e metaboliche). In alcune regioni, come il Piemonte, si e' registrato un aumento di mortalita' che riguarda, come sempre queste situazioni, i pazienti piu' fragili: anziani pluripatologici, malati cronici allettati e fasce deboli (per poverta' e isolamento sociale)".

"Oltre a rendere capillare l'informazione sulle regole piu' importanti da osservare in occasione dei picchi estivi di caldo - osserva in proposito Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu - e' necessario attivare iniziative di supporto sociale e sanitario, sia da parte delle istituzioni che dei servizi sanitari, come avviene in molte regioni, sia da parte dei cittadini, partendo dalle semplice segnalazione di persone in difficolta'. Le strutture sanitarie devono poi rispondere garantendo condizioni ambientali adeguate (attraverso il condizionamento efficace) in tutte le sedi di cura, ad iniziare dai ps; inoltre, come in tutte le stagioni, e' necessario assicurare un numero adeguato di posti letto ospedalieri per i pazienti che devono essere ricoverati dai ps. Anche in questo periodo, come nella stagione invernale, si sono verificate situazioni di affollamento dei ps, in parte correlate alla riduzione dei posti letto per chiusura estiva parziale dei reparti. E' indispensabile che ogni ospedale si doti di piani efficaci per la gestione del sovraffollamento dei ps (estivo o invernale), come richiesto dalla Simeu in una recente lettera al Ministro della Salute". (AGI)

 

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