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Disoccupati in Abruzzo: salito da 36mila a 43 mila

13 apr - A fine marzo l'istituto nazionale di statistica ISTAT ha pubblicato i dati relativi all’occupazione italiana del 2009. Gli effetti della crisi finanziaria lasciano intravedere a stento segnali di ripresa, e nella nostra regione sono stati avvertiti con maggior gravità rispetto alla media italiana.
 
 In Abruzzo il tasso di disoccupazione è aumentato dal 6,6% del 2008 al 8,1% del 2009, mentre l’aumento in Italia è stato dal 6,7% al 7,8%. Nel corso del 2009 sono stati tagliati in Abruzzo ben 24 mila posti di lavoro, passando da 518mila a 494mila occupati. Il numero dei disoccupati è salito da 36 a 43 mila. Anche la forza lavoro è diminuita scendendo a 17 mila persone (da 554 a 537 mila).
 
Ha agito anche il cosiddetto fenomeno del lavoratore scoraggiato, ossia di quelle persone che smettono di cercare lavoro perché pensano di non trovarlo. Ciò può valere specialmente per giovani che tornano a studiare, donne che tornano a fare le casalinghe, anziani che anticipano il pensionamento. Il tasso di attività in Abruzzo (la forza lavoro in rapporto alla popolazione in età tra i 15 e i 64 anni) è passato infatti dal 63,1% al 60,7%. Il calo dell'occupazione ha colpito più gli uomini che le donne e specialmente gli autonomi e i lavoratori a tempo determinato,ma anche nelle piccole imprese quelli a tempo indeterminato. Degli occupati abruzzesi totali del 2009 363 mila sono dipendenti e 131 mila gli autonomi: 19 mila impiegati nell'agricoltura, 150 mila nell'industria e 325 mila nei servizi.
 

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