Interviste

L'intervista

di Angela Curatolo

E' il pianista jazz del momento, apprezzato oltre Abruzzo. Figlio d'arte, mentre suo padre suonava la fisarmonica, lui a tre anni già simpatizzava con il pianoforte. Aveva solo 15 anni quando si esibì per la prima volta suonando Chopin. Michele Di Toro seppure giovanissimo, ha un'esperienza alla spalle da musicista di lungo corso.

Diplomato con il massimo dei voti, si legge nella sua biografia ufficiale, al conservatorio L. D'Annnunzio di Pescara, consegue il titolo anche all'Ecole Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi.

Stregato dal Jazz, Ragtime, Stride, Jarret, da pianista classico passa al lato oscuro della musica, divenendo uno dei più bravi musicisti italiani. Ci vorrebbe un tomo per narrare i particolari della sua carriera, i premi ricevuti, le esibizioni con gli interpreti più famosi della musica, quella vera.

L'ultimo concerto importante risale a qualche giorno fa, insieme a Piero Delle Monache e Walter Caratelli, altri sue pezzi grossi, per l'inaugurazione dei Giochi del Mediterraneo 2015 all'ex-Cofa di Pescara, trasmessa sulla Rai.

Montesilvano ha il piacere di averlo come direttore artistico della Scuola Civica di Musica.

Lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio.

Gli esordi artistici di Michele Di Toro?

Il mio primo concerto pubblico avvenne al Teatro Comunale di Atessa nel 1989 e precisamente quando avevo 15 anni. Ricordo il programma che comprendeva tre valzer di F. Chopin e alcuni ragtime di Scott Joplin, autore che conobbi un paio di anni prima. Fu una esperienza molto emozionante riguardo l'impatto col pubblico ma andò tutto per il verso giusto.

Quale tipo di musica ascolti in auto, quando ad esempio sei in viaggio?

Con i tempi ristretti ai quali la vita mi sottopone ascolto musica solo in macchina. Da alcuni cd di jazz ad Earth Wind and Fire, da Al Jarreau agli Incognito. Mi piace molto la musica Funcky...

La canzone italiana pop più bella per te?

Ce ne sono tante e sceglierne una e' impossibile. Comunque suono sempre con molto piacere Caruso di Lucio Dalla. Ma anche Estate di Bruno Martino e' bellissima. Tant'è che molti jazzisti ne hanno fatto una loro personale versione.

Sei il direttore artistico della Scuola civica di musica di Monteilvano, raccontaci di questa esperienza e quanto sia importante per te.

La nomina di Direttore Artistico della Scuola Civica di Musica di Montesilvano mi permette di avere una bella esperienza significativa a stretto contatto con i ragazzi e con docenti. Mi stimola a trasmettere la passione e l'amore che ho per la musica agli allievi della Scuola e spero vivamente che alcuni di essi possano intraprendere la carriera concertistica e diventare professionisti.

Se non avessi fatto il musicista, quale sarebbe stato il piano B?

Gia' dall'età di tre anni ero sulle gambe di mio padre intento a suonare il pianoforte verticale che aveva saggiamente comprato e quindi sono cresciuto giorno dopo giorno a contatto con i suoni. Lui alla fisarmonica ed io che mi alternavo al pianoforte e allo xilofono giocattolo. Immaginare un piano b alternativo è stata sempre una cosa molto difficile. Se non fossi stato un musicista credo che mi sarei specializzato in zoologia oppure nelle corse automobilistiche.

Hai mai suonato musica che non ti piace?

E' capitato spesso di suonare musica che non mi piaceva, come a tutti del resto. Di solito però rifuggo da questo rischio perché scelgo bene i progetti che desidero portare avanti e i musicisti con i quali suono.

L'umanità senza la musica cosa sarebbe?

Potrei rispondere con una illuminante Aforismo di Nietzsche: "Senza Musica, la Vita sarebbe un errore"

I suoi prossimi concerti:

6 settembre ore 13:45 Basilica San Bernardino di l'Aquila Piano Solo - 10 settembre Sala Puccini del Conservatorio G. Verdi di Milano "PianoRing" con Andrea Bacchetti per MITO settembre musica. - 18 settembre Piccolo Teatro Studio di Milano (replica concerto del 10 settembre). Novembre tour in duo con Tommaso Starace al sax in Inghilterra.