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Italia in piena "Grecia-fobia". Austerità, crisi, che fine faremo?

Politica

Quasi un italiano su due non riesce ad arrivare a fine mese e deve attingere ai propri risparmi per far quadrare i conti. Le persone che vorrebbero trasferirsi all'estero sono quasi il 45,4% mentre piu' del 40% rivuole la lira.

 

 

E' quanto emerge dal Rapporto Italia 2015 dell'Eurispes in cui si sottolinea che gli italiani si trovano in piena 'sindrome del day by day' e resistono ai contraccolpi della crisi e alle difficolta' economiche vivendo alla giornata. La condizione economica delle famiglie e' peggiorata nel 76,7% dei casi. Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest'anno il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%.
Moltissimi sono costretti ad usare i propri risparmi per far quadrare i conti: il 62,8% (in forte aumento rispetto al 51,8% di un anno fa).

Vivere nel Bel Paese? Una sfortuna, per quattro italiani su dieci (39,5%) tanto che aumentano anche le persone che vorrebbero trasferirsi all'estero (quasi il 45,4%). E' quanto afferma il rapporto Eurispes in cui emerge come i dati siano piu' 'alti' rispetto alle precedenti indagini. I piu' propensi ad andare a vivere in un altro paese sono gli studenti (quasi il 65%). Anche la maggioranza di coloro che sono in cerca di una nuova occupazione (59,8%) e la gran parte di chi e' alla ricerca del primo impiego (52,7%) si dicono pronti a mettersi in gioco andando all'estero. La ricerca di maggiori opportunita' di lavoro (32,1%) e' la motivazione piu' sentita per la quale si e' disposti a cambiare vita e paese. La seconda ragione e' quella che vede nell'espatrio piu' opportunita' per i figli (12,2%), seguita dalla ricerca di maggiori garanzie sul futuro (9,6%).

Sempre piu' italiani rimpiangono la vecchia lira: oggi il 40,1% degli abitanti del Belpaese pensa che l'Italia dovrebbe uscire dall'euro, una quota che si attestava al 25,7% ad inizio 2014. E' quanto emerge dal rapporto "Italia 2015" dell'Eurispes. L'aumento degli euro-delusi, spiega l'Eurispes, va letto come il segnale che qualcosa sta cambiando. Su questo risultato pesano certamente le vicende greche che hanno attivato anche da noi sentimenti di "Grecia-fobia": siamo consapevoli di una realta' con la quale dobbiamo fare i conti, perche' siamo in Europa e nessuno degli Stati che ne fanno parte puo' dirsi al riparo rispetto ai meccanismi innescati dalle politiche di unione monetaria prima, e da quelle di austerita' seguite alla crisi, poi. In molti ormai si chiedono: "accadra' anche a noi?"

agi

 

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