Nel corso di mirati servizi di contrasto alla contraffazione, i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno sottoposto a controllo numerosi esercizi commerciali della provincia aquilana, individuando e sottoponendo a sequestro oltre 10000 capi d’abbigliamento intimo destinati ai più piccoli. Tra questi, in particolare, sono stati rinvenuti indumenti di maglieria - recanti immagini dei più noti personaggi di fumetti e cartoni animati - posti in vendita all’interno di confezioni sprovviste delle obbligatorie informazioni in lingua italiana e quindi in violazione della normativa vigente in materia. La merce proposta ai consumatori, senza i citati requisiti, è stata sottoposta a sequestro amministrativo per la violazione delle prescrizioni dettate dal Decreto Legislativo n. 206/2005 - “Codice del consumo” mentre il titolare dell’attività commerciale è stato multato con la sanzione pecuniaria da € 516,00 a € 25.823,00. Considerata la possibile disponibilità degli stessi articoli su tutto il territorio nazionale, sono stati attivati i reparti del Corpo competenti che, infatti, in queste ore, stanno effettuando analoghi e ulteriori controlli. La specifica azione ispettiva della Guardia di Finanza mira, dunque, a tutelare la salute dei consumatori ed a contrastare e reprimere la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza in un mercato competitivo, ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di eque condizioni di concorrenza.
Nell’ultimo fine settimana, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara, nel corso dell'attività di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti, hanno proceduto al sequestro di 13 grammi di sostanza stupefacente nei confronti di un 59enne pescarese.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, nell’ambito delle funzioni di polizia economico - finanziaria a tutela del bilancio nazionale, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno avviato specifici controlli finalizzati a contrastare le condotte di indebita richiesta, percezione e/o fruizione di prestazioni sociali agevolate, con specifico riferimento al reddito di cittadinanza.
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