Con la riapertura dei confini tornano i lavoratori stagionali stranieri per assicurare la raccolta delle principali produzioni Made in italy, messa a rischio dalla mancanza di manodopera a causa del lungo periodo di lockdown.
Così si legge in una nota della Coldiretti che annuncia "L’appuntamento è per domani, venerdì 5 giugno, all’Aeroporto internazionale d’Abruzzo Pasquale Liberi di Pescara, dove alle ore 18 atterrerà un volo charter con 124 cittadini marocchini. Si tratta di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni sono impiegati sul territorio nazionale, tanto da essere diventati indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane. Il contingente troverà lavoro nelle province de L’Aquila e di Mantova".
"Un'iniziativa resa possibile dall’intesa raggiunta dalla Coldiretti con le autorità del Marocco grazie alla collaborazione dell’Ambasciata italiana a Rabat. La comunità di lavoratori agricoli provenienti dal Paese nordafricano è la seconda più presente in Italia – spiega Coldiretti – dopo quella rumena".
Sviluppo rurale, accelerazione sui bandi
Coldiretti inoltre sostiene che “E’ necessario accelerare le istruttorie dei bandi di primo insediamento ed ammodernamento aziendale del programma di sviluppo rurale. Con il ritardo accumulato si rischia il tracollo del settore penalizzando principalmente i giovani che hanno deciso di investire in agricoltura”. Coldiretti Abruzzo fa appello all’assessore regionale alle politiche agricole Emanuele Imprudente mettendo il dito nella piaga delle graduatorie per i bandi del Psr 2014-2020: si tratta di misure pubblicate nel 2017, e scadute a febbraio 2018, che sono in attesa di approvazione. Sulle spine centinaia di aziende under 40 che rischiano di aspettare, considerando il probabile ulteriore slittamento della pubblicazione delle graduatorie, ancora tre mesi. Finora oltre 800 giornate di lavoro perse che rischiano di diventare mille. “Quello che sta succedendo è assurdo e pericoloso - dice Giulio Federici Direttore Coldiretti Abruzzo – abbiamo aziende giovani e qualificate con progetti bloccati e conseguenze sullo sviluppo e la crescita economica dell’intero sistema Abruzzo. Ma questo non per colpa del Coronavirus. Se è vero che l’apparato pubblico ha continuato a lavorare durante l’emergenza sanitaria, perché si sono accumulati ulteriori i ritardi? Ci appelliamo ai funzionari, chiediamo loro uno scatto di orgoglio e un atto di grandissima responsabilità per il bene di tutti, a partire dalle aziende che in questo momento avrebbero potuto dare linfa vitale all’economia abruzzese ma sono di fatto bloccate”. Coldiretti sollecita quindi l’intervento dell’assessorato regionale e chiede tempi certi. “Proprio in considerazione della grave emergenza sanitaria ancora in atto è necessario fare presto, provvedere alle istruttorie e pubblicare le domande ammesse a finanziamento per permettere alle aziende di lavorare e contribuire a risollevare una situazione economica generale disastrosa”.