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Venerdì, 21 Gennaio 2022 12:22

Green pass. La lista Draghi dei negozi esenti. La questione colore.

Il premier Mario Draghi ha firmato il Dpcm per le attività commerciali con la lista dei negozi esenti dal green pass.

Lista dei negozi esenti dal green pass.

Il decreto "acquista efficacia a far data dal 1° febbraio 2022", come si specifica nel testo.

Si tratta, chiarisce sempre il provvedimento, di quelle attività legate alle "esigenze essenziali e primarie della persona", quindi "esigenze alimentari e di prima necessità"; "esigenze di salute" come "l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e alle strutture sanitarie" e "veterinarie"; "esigenze di sicurezza"; "esigenze di giustizia".

Per quel che riguarda l'elenco delle attività, viene indicato il "commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari)"; "commercio al dettaglio di prodotti surgelati"; "commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati". E ancora, "commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati"; "commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari"; "commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)". "Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati"; "commercio al dettaglio di materiale per ottica"; "commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento".

RT in calo.

Intanto l’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 in Italia si è stabilizzata e l'Rt è in calo, ma ancora al di sopra della soglia epidemica.

E' quanto si rileva dai dati del monitoraggio settimanale all'esame della cabina di regia, diffusi dall'Istituto superiore di Sanità. L’incidenza si è stabilizzata, con 2.011 casi ogni 100.000 abitanti, nel periodo compreso tra il 14 e il 20 gennaio, rispetto a 1.988 casi ogni 100.000 abitanti registrati nella settimana precedente dal 7 al 13 gennaio (secondo dati di flusso del ministero Salute). RT - Nel periodo 22 dicembre-4 gennaio, l’Rt medio calcolato sui casi Covid-19 sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00-1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt a 1,01 (range 0,99-1,02) all'11 gennaio rispetto all'1,2 (range 1,18-1,22) al 4 gennaio.

Si sottolinea però - rileva l'Iss - che diverse Regioni/Province autonome hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati.

TERAPIE INTENSIVE - E' stabile il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva da parte di pazienti Covid, che si attesta al 17,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio) rispetto al 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio).

RICOVERI - Il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di area medica a livello nazionale sale al 31,6%, secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 20 gennaio rispetto al 27,1% rilevato il 13 gennaio.

REGIONI A RISCHIO - Sono 7 le Regioni/Province autonome, questa settimana, classificate a rischio alto (di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati), 3 a rischio basso e 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, stando a quanto emerge dai dati del monitoraggio settimanale.

CONTAGI - Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 rispetto a 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).

Cambio colore regioni

Se le regioni chiedono di superare il meccanismo delle zone a colori e rivedere il conteggio dei contagi covid non calcolando gli asintomatici, in caso bisognerebbe limitarsi a mantenere soltanto la zona rossa, la risposta del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri rimane: non si cambia, almeno per ora. Sul sistema 'a colori delle Regioni' "nell’immediato" non ci sarà "nessun cambiamento. Credo in questo sistema" ma "credo anche che possano essere rimodulati i parametri alla luce della circolazione di Omicron e alla luce del fatto che un crescente numero di popolazione è protetto con tre dosi" di vaccino anti Covid.

Chi rischia arancione?

Da zona gialla a zona arancione, sono quattro le regioni italiane che vanno verso il cambio di colore con regole e misure anti contagio covid più rigide. A fare da ago della bilancia gli alti tassi di occupazione non solo delle terapie intensive, ma anche dei reparti ordinari. In attesa della conferma con i dati del monitoraggio Iss di oggi e la firma del ministro Speranza, il passaggio di fascia di rischio riguarderebbe in particolare quanti in questa settimana hanno raggiunto o superato la soglia del 20% nelle intensive secondo i dati Agenas, e cioè Friuli Venezia Giulia (23% intensiva, 34% area non critica), Piemonte (23% intensiva, 30% area non critica), Abruzzo (22% intensiva, 32% area non critica)e Sicilia (20% intensiva, 37% area non critica).

 

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