Lista dei negozi esenti dal green pass.
Il decreto "acquista efficacia a far data dal 1° febbraio 2022", come si specifica nel testo.
Si tratta, chiarisce sempre il provvedimento, di quelle attività legate alle "esigenze essenziali e primarie della persona", quindi "esigenze alimentari e di prima necessità"; "esigenze di salute" come "l’approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e alle strutture sanitarie" e "veterinarie"; "esigenze di sicurezza"; "esigenze di giustizia".
Per quel che riguarda l'elenco delle attività, viene indicato il "commercio al dettaglio in esercizi specializzati e non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari)"; "commercio al dettaglio di prodotti surgelati"; "commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati". E ancora, "commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati"; "commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari"; "commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie, parafarmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)". "Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati"; "commercio al dettaglio di materiale per ottica"; "commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento".
RT in calo.
Intanto l’incidenza settimanale dei casi di Covid-19 in Italia si è stabilizzata e l'Rt è in calo, ma ancora al di sopra della soglia epidemica.
E' quanto si rileva dai dati del monitoraggio settimanale all'esame della cabina di regia, diffusi dall'Istituto superiore di Sanità. L’incidenza si è stabilizzata, con 2.011 casi ogni 100.000 abitanti, nel periodo compreso tra il 14 e il 20 gennaio, rispetto a 1.988 casi ogni 100.000 abitanti registrati nella settimana precedente dal 7 al 13 gennaio (secondo dati di flusso del ministero Salute). RT - Nel periodo 22 dicembre-4 gennaio, l’Rt medio calcolato sui casi Covid-19 sintomatici è stato pari a 1,31 (range 1,00-1,83), in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma ancora al di sopra della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt a 1,01 (range 0,99-1,02) all'11 gennaio rispetto all'1,2 (range 1,18-1,22) al 4 gennaio.
Si sottolinea però - rileva l'Iss - che diverse Regioni/Province autonome hanno segnalato problemi nell’invio dei dati del flusso individuale e non si può escludere che tali valori possano essere sottostimati.
TERAPIE INTENSIVE - E' stabile il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di terapia intensiva da parte di pazienti Covid, che si attesta al 17,3% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 20 gennaio) rispetto al 17,5% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 gennaio).
RICOVERI - Il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti di area medica a livello nazionale sale al 31,6%, secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 20 gennaio rispetto al 27,1% rilevato il 13 gennaio.
REGIONI A RISCHIO - Sono 7 le Regioni/Province autonome, questa settimana, classificate a rischio alto (di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati), 3 a rischio basso e 11 risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, stando a quanto emerge dai dati del monitoraggio settimanale.
CONTAGI - Rimane stabile il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (658.168 rispetto a 649.489 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in leggero aumento (15% vs 13% la scorsa settimana). È in diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (41% vs 48%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% vs 39%).
Cambio colore regioni
Se le regioni chiedono di superare il meccanismo delle zone a colori e rivedere il conteggio dei contagi covid non calcolando gli asintomatici, in caso bisognerebbe limitarsi a mantenere soltanto la zona rossa, la risposta del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri rimane: non si cambia, almeno per ora. Sul sistema 'a colori delle Regioni' "nell’immediato" non ci sarà "nessun cambiamento. Credo in questo sistema" ma "credo anche che possano essere rimodulati i parametri alla luce della circolazione di Omicron e alla luce del fatto che un crescente numero di popolazione è protetto con tre dosi" di vaccino anti Covid.
Chi rischia arancione?
Da zona gialla a zona arancione, sono quattro le regioni italiane che vanno verso il cambio di colore con regole e misure anti contagio covid più rigide. A fare da ago della bilancia gli alti tassi di occupazione non solo delle terapie intensive, ma anche dei reparti ordinari. In attesa della conferma con i dati del monitoraggio Iss di oggi e la firma del ministro Speranza, il passaggio di fascia di rischio riguarderebbe in particolare quanti in questa settimana hanno raggiunto o superato la soglia del 20% nelle intensive secondo i dati Agenas, e cioè Friuli Venezia Giulia (23% intensiva, 34% area non critica), Piemonte (23% intensiva, 30% area non critica), Abruzzo (22% intensiva, 32% area non critica)e Sicilia (20% intensiva, 37% area non critica).