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Giovedì, 05 Gennaio 2023 18:16

Putin ordina una tregua di 36 ore per il Natale ortodosso. Il piano di pace di Erdogan.

Scritto da Patrizia Valeri

Zelensky su Twitter. "Sono contento di sapere che la Turchia è pronta a partecipare all'attuazione della nostra formula di pace"

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato una tregua natalizia di 36 ore dal 6 al 7 gennaio lungo l’intera linea del fronte in Ucraina: lo ha annunciato il Cremlino. E ha invitato l’Ucraina a fare la stessa cosa. In precedenza c’era stata una richiesta in tal senso del patriarca ortodosso Kirill, che aveva chiesto un cessate-il fuoco per il Natale ortodosso.

Gli sforzi per giungere a una pace in Ucraina devono essere sostenuti da un "cessate il fuoco unilaterale" e da una "visione per una soluzione equa". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan al leader del Cremlino Vladimir Putin durante il colloquio telefonico di oggi, riferisce la presidenza di Ankara.

Ma Putin ha detto al suo omologo turco che la Russia è aperta al dialogo con l'Ucraina ma che Kiev dovrebbe accettare le "nuove realtà territoriali". Il presidente russo ha ribadito l'apertura a un dialogo serio, a condizione che le autorità di Kiev soddisfino questi requisiti ben noti e ripetutamente espressi.

Dall'Ucraina sui social il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak.

Una “tregua temporanea” in Ucraina sarà possibile solo quando le forze russe avranno abbandonato i territori occupati dopo l’invasione: lo ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, rispondendo al cessate il fuoco natalizio ordinato oggi dal Cremlino. L’Ucraina “non attacca un territorio straniero e non uccide i civili, come fa la Federazione russa. Si tengano la loro ipocrisia”, ha scritto Podolyak sul suo profilo di Twitter.

Erdogan dopo telefonata a Putin: discuterò con Zelensky per piano di pace

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato oggi avrebbe parlato al telefono anche con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky su come impostare su un "piano più morbido" le relazioni tra Mosca e Kiev. Lo rende noto Anadolu. 

Il presidente ucraino Zelensky dopo  il colloquio telefonico con il presidente turco Erdogan ha riferito: "Abbiamo discusso di cooperazione sulla sicurezza, in particolare riguardo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove non ci dovrebbero essere invasori, lo scambio di prigionieri di guerra e lo sviluppo dell'accordo sul grano".

Così Zelensky su Twitter. "Sono contento di sapere che la Turchia è pronta a partecipare all'attuazione della nostra formula di pace", ha aggiunto. Erdogan: "Pronti a mediare per pace duratura".

Italia garante di pace. Russia: fornisce mine antiuomo a Kiev.

L'Italia non può essere considerata una "possibile garante" del processo di pace né un'"intermediaria onesta" nel conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando durante un punto stampa le parole della premier Giorgia Meloni, che nei giorni scorsi aveva affermato che "l'Italia è pronta a farsi garante di un eventuale accordo di pace". "Molti Paesi sostengono di essere disponibili a partecipare alla risoluzione della crisi ucraina", ha proseguito la portavoce, secondo cui "alcuni lo fanno sinceramente, altri perseguono i propri obiettivi egoistici, cercando di 'incunearsi' nel processo negoziale per ottenere dividendi in politica estera". "Tuttavia, è strano per noi ascoltare proposte di mediazione da Paesi che, fin dall'inizio dell'operazione militare speciale in Ucraina, hanno assunto una posizione anti-russa inequivocabile e molto aggressiva", non solo sostenendo "il regime sanguinario di Kiev", ma fornendo assistenza militare e tecnico-militare e "pompando deliberatamente in Ucraina le armi più moderne. È noto che l'Italia, insieme a una vasta gamma di armi e attrezzature militari, fornisce a Kiev mine antiuomo", ha aggiunto Zakharova. "Queste azioni irresponsabili non solo moltiplicano il numero delle vittime, anche tra la popolazione civile del Donbass, ma ritardano la fine del conflitto - ha concluso la portavoce - Gli sponsor occidentali di Kiev, tra cui purtroppo l'Italia, non pensano nemmeno di fermarsi, anzi, stanno aumentando le forniture. Ovviamente, data la posizione di parte assunta dall'Italia, non possiamo considerarla né un'intermediaria onesta né una possibile garante del processo di pace".

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