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Lunedì, 29 Aprile 2024 12:02

29 Aprile: Mussolini e Petacci appesi a testa in giù

Oggi è Giornata mondiale della danza

Santo

Si ricorda oggi Ugo di Cluny, abate cluniacense francese ed una delle personalità più carismatiche tra i rappresentanti degli ordini religiosi del primo Medioevo; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Primogenito del conte Dalmazio di Semur, non assecondò i desideri del padre, che voleva farne un cavaliere, ma s'indirizzò verso gli studi, entrando nel monastero di San Marcello a Chalon nel 1037. A 15 anni entrò come novizio nell'abbazia di Cluny dove nel 1044 fu ordinato monaco e a soli 24 anni ne divenne abate: rimase in questa carica per oltre 60 anni, durante i quali fece numerosi viaggi in Europa nelle varie Case della Congregazione cluniacense; prese parte al Concilio di Reims del 1049; partecipò a Roma ai sinodi locali del 1050, del 1059 e del 1063; partecipò nel 1072 alla Dieta di Worms. Negli anni successivi fece da mediatore a Canossa tra papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV, del quale era stato padrino di battesimo, episodio per il quale è largamente ricordato. Durante il suo abbaziato Cluny raggiunse il suo massimo splendore. A lui si deve anche la terza e più imponente fase di costruzione dell'abbazia. La campagna di costruzione fu finanziata dall'annuale census stabilito da Ferdinando I di León, reggente della Castiglia e León in un periodo fra il 1053 ed il 1065. Tale finanziamento fu poi riconfermato da Alfonso VI nel 1077 e, di nuovo, nel 1090. La somma fu fissata a 1.000 aurei da Ferdinando, e raddoppiata da Alfonso VI nel 1090. Per Cluny, la somma equivaleva semplicemente alla più grande annualità che l'ordine avesse mai ricevuto da un re o da un laico, e non venne mai superata. Il census alfonsino permise all'abate Ugo di affrontare nel 1088 la costruzione della terza e imponente chiesa abbaziale (chiesa di San Pietro e Paolo o "Cluny III"): lunga 187 metri, era dotata di nartece ed aveva ben cinque navate, un coro allungato con deambulatorio e cappelle radiali, un doppio transetto e cinque torri. Era il più grande edificio religioso d'Europa prima della ricostruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano nel XVI secolo. Nel 1079, durante il suo abbaziato, re Filippo I conferì all'abbazia di Cluny il Priorato di Saint-Martin-des-Champs a Parigi. Ugo morì a 84 anni, il 28 aprile 1109, a Cluny. Nella terza chiesa di Cluny Papa Callisto II, in visita a Cluny, il 6 gennaio 1120 lo proclamò santo su richiesta dei monaci. Le sue reliquie furono deposte nel 1220 in una cassa per la venerazione dei fedeli, ma nel 1562 gli Ugonotti saccheggiarono l'abbazia di Cluny e il corpo del santo fu bruciato e disperso al vento.p> Altri culti

Nel Vudù si celebra Cassé Canarie o Wèt mô nan d'lo (cerimonia di rottura rituale delle brocche, finalizzata alla liberazione delle anime del purgatorio). La si ritiene generalmente una delle religioni più antiche al mondo, la forma moderna, nata tra il Seicento e il Settecento é nata contemporaneamente in America Latina e in Africa occidentale, come una continuazione diretta della forma originale. La religione vuduista attuale combina elementi derivanti dal cattolicesimo dei colonizzatori europei ed elementi ancestrali estrapolati dall'animismo tradizionale africano diffuso nel Benin prima del colonialismo. Oggi il vudù è praticato da circa sessanta milioni di persone in tutto il mondo.

Nella religione romana antica e moderna oggi sono i Floralia, secondo giorno, giochi celebrati nell'antica Roma per onorare la dea Flora. Dedicati alla dea protettrice dei boccioli, duravano 5 giorni con cerimonie sfrenate e orgiastiche di tema pastorale. Durante questa festa era ammessa una maggior lascivia, con profusione di scherzi e grandi bevute.

Storia

In questo giorno:

Nel 1945 Seconda guerra mondiale, Italia: nella Reggia di Caserta l'armata tedesca si arrende senza condizioni alle forze alleate anglo-americane; a Milano i cadaveri di Benito Mussolini e Claretta Petacci vengono appesi per i piedi a un distributore di benzina in Piazzale Loreto e vilipesi dalla folla.

Tutto cominciò durante la Seconda guerra mondiale, raccontano le cronache, con la strage di Piazzale Loreto avvenuta il 10 agosto del 1944, alcuni soldati della Legione Autonoma Mobile Ettore Muti fucilarono quindici partigiani antifascisti.

I corpi di Benito Mussolini, che era stato ucciso a Giulino di Mezzegra il 28 aprile 1945, di Claretta Petacci e di altri 18 gerarchi della Repubblica Sociale Italiana, arrivati a Milano la sera stessa, vennero esposti in piazzale Loreto verso le 3 della notte, dove vennero scaricati nello stesso luogo in cui il 10 agosto 1944 erano stati fucilati e lasciati esposti al pubblico i quindici partigiani. Col passare delle ore sempre più gente si radunò in piazzale Loreto, tanto che il servizio d'ordine, composto di pochi partigiani e vigili del fuoco, decise di appendere i corpi a testa in giù alla pensilina del distributore di benzina Esso all'angolo con corso Buenos Aires per poter essere visti da tutti senza il rischio che la folla si schiacciasse su se stessa. I corpi, ai quali si aggiunse quello di Achille Starace fucilato alla schiena dopo un processo sommario, rimasero esposti per diverse ore, in una rassegna di insulti, sputi e oltraggi, finché su pressione delle autorità militari alleate, preoccupate per la tutela dell'ordine pubblico, i corpi vennero trasportati all'obitorio. Nell'immediato secondo dopoguerra italiano, dopo la liberazione di Milano, la piazza venne per un breve tempo chiamata piazza dei Quindici martiri a ricordo dei partigiani fucilati, per poi riprendere la sua precedente denominazione.

Aforisma

“La libertà di pensiero ce l'abbiamo. Adesso ci vorrebbe il pensiero.” KARL KRAUS

 

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