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Lunedì, 14 Ottobre 2024 17:21

Centri accoglienza italiani in Albania. Primo gruppo di immigrati.

Una spesa di 670 milioni di euro del Governo italiano. L'Italia si farà carico di sostenere ogni costo necessario all'alloggio e al trattamento delle persone accolte in Albania.

E'diretta verso l'Albania la nave Libra della Marina Militare per portare il primo gruppo di migranti nei centri allestiti e sottoporli alle procedure accelerate di frontiera. Sulle persone da trasferire, soccorse in mare, è stato fatto un primo screening a bordo per verificare che abbiano i requisiti previsti: provenienza da Paesi sicuri, maschi, non vulnerabili. E' il ministero dell'Interno a curare l'iniziativa. La scorsa settimana sono diventati operativi i due centri di Schengjin e Gjiader che dovranno accogliere i migranti trasferiti. Sono bengalesi ed egiziani, a quanto si apprende, i migranti a bordo della nave Libra della Marina Militare diretta in Albania, dove sono stati appena aperti i centri sotto la giurisdizione italiana. Le persone si trovavano a bordo di alcuni barchini che sono stati intercettati la notte scorsa in acque internazionali da motovedette delle autorità italiane che li hanno poi trasferiti sulla Libra. La nave dovrebbe arrivare nella mattinata di mercoledì nel porto di Schengjin.

Mattarella: "L'impegno per l'accoglienza sia un'attività permanente" "L'impegno per la coesione sociale, l'accoglienza, il progresso, l'integrazione, il divenire della cittadinanza, è attività permanente". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Milano. "Oggi gli immigrati sono altri, come ha illustrato il presidente Duilio. "Nuovi sguardi, altre voci", li avete chiamati. Non vengono più dal Mezzogiorno d'Italia, ma da più lontano, da Paesi europei come l'Ucraina, aggredita da una guerra insensata, dai Balcani. Da altri continenti, gravati anch'essi da condizioni insostenibili. Altri sono anche gli attori di un lavoro prezioso che tende a inverare gli obiettivi di solidarietà che la Carta costituzionale ha posto alle basi della nostra convivenza". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Milano ad un evento del "Centro Orientamento Immigrati - Fondazione Franco Verga".

L'accordo Meloni-Rama sui centri di accoglienza e detenzione in Albania.

Il 6 novembre 2023, è stato firmato a Roma un protocollo d’intesa tra Italia e Albania, sottoscritto dal presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e dal primo ministro albanese Edi Rama per la gestione dei migranti e prevede che gli esuli soccorsi in mare dalle navi italiane vengano portati in due strutture situate in Albania, ma gestite e finanziate dall’Italia. L’intesa ha una durata iniziale di cinque anni, rinnovabili per altri cinque, e può essere interrotta da entrambe le parti con un preavviso di sei mesi. I due centri saranno situati nei pressi del porto di Shengjin e a Gjader. Shengjin sarà il luogo per le procedure di sbarco, identificazione e prima accoglienza, mentre Gjader ospiterà coloro che potrebbero essere rimpatriati. I centri potranno accogliere fino a 3.000 uomini adulti contemporaneamente. La spesa preventiva ammonterebbe a 670 milioni di euro.

L'area di Gjader

Era un ex sito dell'Aeronautica albanese fortemente degradato. I militari del Genio italiano sono stati impegnati nei faticosi lavori di ripristino e di allestimento durati mesi. Ci sono muri di cinta, telecamere lungo il perimetro, un dispositivo di sicurezza all'interno, dove vige la giurisdizione italiana e le forze di Polizia italiane garantiranno l'ordine. Ci sarà anche personale dell'Unhcr per monitorare il rispetto dei diritti dei rifugiati. Le domande di asilo verranno processate nel giro di quattro settimane. Previsti collegamenti in videoconferenza con il tribunale di Roma per le udienze di convalida del trattenimento.

Il centro di Schengjin

Il centro di prima accoglienza al porto di Schengjin, invece, è già pronto da mesi. Qui verranno effettuate le procedure di ingresso (identificazione e registrazione) delle persone ricollocate in Albania, per non sovraffollare i centri di accoglienza italiani. L'impianto - a gestione italiana - potrà ospitare circa 200 persone, che saranno identificate e soggette alla verifica dei presupposti per l'accoglienza o il rimpatrio. Questa struttura è costata 3 milioni di euro per la realizzazione. Sono invece 200mila gli euro (per il 2024) spesi per gli allacci.

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