Per tale scopo è stata emanata la legge n. 10/2011, che conteneva la previsione di un finanziamento complessivo di 50 milioni di euro per la bonifica e messa in sicurezza ai fini della reindustrializzazione. La Regione Abruzzo ha stanziato, come da delibera di Giunta n. 229/2016 (Masterplan), 60 milioni di euro, di cui 40 provenienti da finanziamenti esistenti e 20 dal FSC. Da questi ultimi, con delibera n. 159 del 6 aprile scorso, l’amministrazione ha stornato 1,5 milioni per garantire – su richiesta straordinaria del Commissario – la copertura integrale della procedura di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento della progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori per l’intervento funzionale relativo alla bonifica delle discariche ex 2° e 2B situate nelle “aree esterne Solvay”.
Così Vincenzo Rivera, direttore generale della Regione Abruzzo Franco Gerardini, dirigente del servizio Gestione rifiuti della Regione Abruzzo riferiscono in una nota.
Con la delibera n. 565 dell’11 ottobre scorso è stata effettuata una riprogrammazione di due interventi previsti nel Masterplan, tra cui quello per la bonifica del sito di Bussi: i 18,5 milioni rimasti nella componente FSC del finanziamento sono stati destinati alle criticità pericolose per persone e cose della situazione viaria provinciale. Tale spostamento è stato reso possibile in quanto le risorse “si realizzano – precisa la delibera – attraverso la copertura economica del privato titolare del dovere contrattuale Edison spa, poiché con propria programmazione di fondi privati procede alle attività di bonifica previste nell’intervento”.
"La posizione della Regione Abruzzo in merito alla bonifica della discarica Tremonti a Bussi sul Tirino è chiara: va rimossa la parte di terreno contaminata dagli scarichi industriali che entra in contatto con la falda idrica. Si tratta di circa un terzo della massa complessiva. E’ una conditio sine qua non, e in questo senso la soluzione prospettata da Edison allo stato non è sufficiente: occorre ricordare che l’acqua che transita in quel sito va poi a servire un bacino di oltre 200mila persone. Su questo punto Edison ha più volte comunicato la propria disponibilità a fare per intero la propria parte. Domani a Roma vi sarà una conferenza istruttoria al Ministero dell’Ambiente per l’analisi del progetto di Edison, e la Regione Abruzzo presenterà alcune proposte per arrivare ad un risanamento reale dell’area, che resta in capo allo Stato e al privato ma sul quale l’amministrazione regionale vuole confrontarsi e risolvere su base pattizia e non giudiziaria, per avere le necessarie coperture economiche dallo Stato e dal privato."