Gli elettori, con il voto, assegnano alla maggioranza di centro destra: 8 seggi alla Lega, Debora Comardi, Giuseppe Manganiello, Ernesto De Vincentiis, Barbara Di Giovanni, Corrado Di Battista, Valentina Di Felice, Anthony Aliano, Paola Ballarini; Montesilvano in Comune, 4, Paolo Cilli, Feliciano D'Ignazio, Alessandro Pompei e Alice Amicone. A Forza Italia 3, Lino Ruggero, Francesco Maragno, Valter Cozzi. A Fratelli D'Italia 2 seggi Paolo Di Blasio e Marco Aurelio Forconi.
All’opposizone 7 seggi: quattro per il Partito democratico, oltre a candidato sindaco Enzo Fidanza, anche Antonio Saccone, Stefano Girosante e Romina Di Costanzo. Tre seggi al Movimento 5 stelle: per il candidato sindaco Raffaele Panichella, per Paola Ballarini e per Gabriele Straccini.
Il prossimo step è quello di decretare la Presidenza del Consiglio Comunale e decidere chi ricoprirà il ruolo di assessore in giunta municipale.
Sarebbero 7 i posti in carica più il Sindaco, Ottavio de Martinis che può decidere di comporre una squadra con un numero inferiore, come fece Maragno nella prima giunta di 5 membri.
In teoria le poltrone dovrebbero essere divise per i partiti della coalizione in ordine al numero di voti conquistati alle urne.
Si potrebbe ipotizzare questa assegnazione: 3 assessori per la Lega, 2 per Montesilvano in comune, 1 per la Forza Italia e 1 per Fratelli d’Italia.
Si dovrebbe tener conto, però, che Montesilvano in Comune e Forza Italia hanno uno scarto di poco più di 100 voti e potrebbero sottolinearlo chiedendo un posto in giunta in più oppure la presidenza del Consiglio Comunale, posto molto ambito.
Il Presidente del Consiglio Comunale avviene per elezione del Consiglio stesso alla prima seduta. Pertanto la figura che ricopre tale incarico dovrebbe essere vista di buon grado dalla maggioranza del Consiglio comunale. Per fair play, perciò, si dovrebbe consultare anche la minoranza. E questo potrebbe essere un primo principio su cui basarsi per una ipotesi di Presidenza.
Il secondo è, senza ombra di dubbio, l’esperienza, per il buon funzionamento del Consiglio Comunale. Il compito del Presidente è quello di controllo, garanzia e agire in modo neutrale, altamente istituzionale. Deve conoscere perfettamente i meccanismi del Consiglio Conunale, capace, all'occorrenza, di mitigare le beghe in seduta. Quindi deve avere esperienza in quanto ruolo chiave dell’amministrazione.
Un altro punto da prendere in considerazione, dal punto di vista politico, il Presidente dovrebbe avere grande sintonia con il sindaco, per evitare guerre intestine future. Solo in ultimo il successo elettorale può essere un riferimento, corroborante dei precedenti.
Sulla base di questa analisi si potrebbero ipotizzare alcuni nomi: Paolo di Blasio, primo degli eletti in Fratelli d’Italia, lunga esperienza come Ernesto De Vincentiis, secondo della sua lista, buon feeling con il sindaco, o Deborah Comardi, la prima in assoluto degli eletti, due consiliature alle spalle, una da assessore al bilancio, anche lei buon intesa con il primo cittadino. In fine ci sarebbe un personaggio che potrebbe essere visto di buon grado per quel ruolo da tutti, ideale per un’ipotesi: Francesco Maragno, l’ex sindaco.
Al Consiglio Comunale l’ultima parola.