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Martedì, 29 Ottobre 2019 16:05

Decennale Terremoto, Requiem di Verdi a Roma e L'Aquila

Un evento eccezionale e gratuito per commemorare il decimo anniversario del terremoto dell'Aquila.

Il capolavoro della musica sacra universale, la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, scritta per la morte di Alessandro Manzoni, risuonerà come inno di rinascita di una città ferita nella superba cornice della Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma, una delle Chiese più belle al mondo, Sabato 2 Novembre 2019, ore 21.00 e poi a L'Aquila, nella Basilica di San Silvestro, appena restaurata, Domenica 3 Novembre 2019 ore 18.00 per l'inaugurazione della IV° edizione della grande rassegna musicale SacrumACRUM -una preghiera in musica per la pace universale - un omaggio alla musica e alla fede come forma di comunicazione tra i popoli. Un concerto di eccezionale livello che si candida ad essere uno degli eventi più significativi dell'anno.

Sacrum celebra eccezionalmente a Roma e a L'Aquila il decimo anniversario del terremoto con un grande concerto istituzionale organizzato dal Ministero dell'Università e Ricerca e dalla Regione Abruzzo con I prestigiosi patrocini di Pontificio Consiglio per la Cultura, Pontificio Istituto di Musica Sacra, Regione Lazio, Roma Capitale, Comune dell'Aquila, e numerose Ambasciate con sede a Roma. Sul podio il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, direttore musicale del Festival Internazionale di Mezza Estate, con l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Stato "N. Sala" di Benevento e il Coro dell'Opera di Parma preparato dal M° Massimo Fiocchi Malaspina. Con loro I solisti di fama internazionale Federica Vitali, Anna Maria Chiuri, Hector Mendoza Lopez e Mirco Palazzi e la direzione di produzione di Giada Santoro, Valerio di Pasquale, Alessandro Zerella e Silvano Fusco. "A dieci anni dal terremoto dell'Aquila- dice l'On. Prof. Lorenzo Fioramonti, Ministro dell'Istruzione, coorganizzatore dell'evento - ricordiamo le vittime di quella devastante catastrofe naturale, che ha causato 309 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi. 55 studenti sono morti in quel sisma, di cui 8 solamente nel crollo della Casa dello Studente, ed il concerto di stasera deve servire da un lato per non dimenticare, ma d'altro canto deve ergersi come monito per tutti noi, amministratoti e cittadini, perché in una terra meravigliosa e fragile come l'Italia, scuole, università, conservatori e accademie, insieme alle residenze per gli studenti, siano sempre pensati per salvaguardare in sicurezza il bene più prezioso che l'Italia custodisce, ovvero ricchezza incalcolabile delle vite delle nostre studentesse e dei nostri studenti, vero ed insostituibile patrimonio dell'umanità". "Sono trascorsi dieci anni dal terribile terremoto del 2009 – gli fa eco L'Assessore regionale Guido Liris, coorganizzatore dell'evento - ma nelle nostre menti e nei nostri cuori il ricordo di quella notte è ancora vivo, talmente vivo che non passa giorno in cui, chiunque abbia vissuto quell'esperienza, non rivolga un pensiero o una preghiera al Cielo per scongiurare un altro evento simile. In qualità di rappresentante della Regione Abruzzo, sono orgoglioso di sostenere e promuovere la quarta edizione del Festival "Sacrum" che, proprio con una preghiera in musica, si avvicina al cuore di tutti i nostri cittadini" a cui si aggiunge l'Assessore comunale Fabrizia Aquilio - "Eppure, nonostante lo strazio incolmabile per le trecentonove vittime, per l'intero nostro mondo irriconoscibile, noi, abitanti orfani della nostra Città, abbiamo dovuto elaborare insieme il nostro lutto collettivo e capire che ce l'avremmo fatta, ancora una volta, a ridare un volto alla nostra Città.La memoria è risonanza".

Il Concerto gode, tra gli altri, del patrocinio dell'Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede: "Sono passati 10 anni - dice l'Ambasciatore Alexander Avdeev - da quella notte di aprile, da quella grande tragedia che ha colpito la città dell'Aquila quando una terribile scossa di terremoto sconvolse la città, l'Abruzzo e tutto il centro Italia, distruggendo in pochi secondi e per sempre ricordi e affetti, portando via vite umane e le loro storie. A distanza di 10 anni abbiamo l'obbligo morale di ricordare il coraggio, la dignità, la solidarietà, l'aiuto e il sostegno, che hanno caratterizzato gli avvenimenti di quei giorni. La Federazione Russa, come tutti gli altri paesi, è stata scossa dalla tragedia dell'Aquila e continuerà sempre a rimpiangere le vittime, fornendo come dal primo giorno tutto il necessario aiuto e sostegno. Un Concerto che vuole ricordare con forza la grande tragedia del terremoto: dice Sua Em.za il Cardinale Vicario di Sua Santità per Roma Mons. Angelo De Donatis "A dieci anni dal disastroso sisma vogliamo innalzare di nuovo e ancora una volta al Signore il Requiem per i fratelli e le sorelle che hanno perso tragicamente la vita nel sisma. Vogliamo farne un canto nuovo: riproponendo le musiche del grande maestro Verdi, riascoltando quell'antica preghiera, essa diventerà, nell'oggi della storia personale di ciascuno, un canto nuovo, supplica orante che tutti insieme innalziamo al Signore" a cui fa eco l'Arcivescovo Emerito dell'Aquila Mons. Giuseppe Molinari: "Ecco, pensando alla musica, anche all'immortale musica di Wolfgang Amadeus Mozart, che ricorderà, con il linguaggio insuperabile della musica, la nostra tragedia e le nostre lacrime, io prego il Signore affinché i musicisti, i cantori e gli amanti della bella musica diventino quel coro fatto di amore, di solidarietà, di armonia e di speranza che è il sogno di tutta l'umanità. Anche il nostro sogno".

Perché "Verdi Requiem" chiediamo a Jacopo Sipari, direttore musicale, che risponde citando le parole del M° Eduardo Grumelli: comporre una Messa funebre fu occasione per meditare sull'al di là e sul destino dell'uomo, quesiti con profonde radici nella cruda personalità verdiana, la quale, dietro la folta barba e i vispi occhi decisi e scontrosi, nascondeva anni di turbolenti timori e abbandoni che la vita gli aveva duramente riservato in gioventù con la morte dei figli e della moglie. L'insieme si esprime con una tragicità fisica, un urlo, un impeto, quasi l'accecante bagliore di un fulmine tramite il quale il Divino si trasforma in materia dimostrandosi all'uomo nella sua ora più buia. Tutto questo sfocia in dolci accenti misericordiosi che si alternano a improvvise illuminazioni. Trama di questo intreccio è la speranza, vissuta però con scetticismo e incertezza nei confronti di un avvenire oscuro e incerto nel quale la materia si dissolve per trasformarsi in "Spirito". La costruzione generale della composizione comprende i sette movimenti tradizionali della liturgia cattolica: Requiem et Kyrie, Dies Irae, Offertorium, Sanctus, Agnus Dei, Lux Aeterna, Libera Me. Ognuno di questi viene trattato come un dramma singolare, con la diversità dei suoi colori, delle sue dimensioni, come si trattasse di un'opera fatta di dialoghi e situazioni tra loro in contrasto. Rabbia, paura e abbandono trovano espressione nella forte esclamazione "Dies Irae", che racchiude la consapevolezza e la rassegnazione nei confronti della fine certa. Numerosi gli ospiti attesi al concerto, tra cui l'Onorevole Stefania Pezzopane: "Non riesce più a stordirci l'urlo dell'orco, quell'urlo orrendo che il 6 aprile muoveva case e distruggeva vite. Dopo 10 anni quel rumore osceno, lo abbiamo mano a mano sconfitto. Ed è la musica che vince quel rumore. La musica ha aiutato, in questi 10 anni, ogni istante della nostra impegnativa ricostruzione. Ricostruire case, chiese, scuole, ricostruire vite, anime, relazioni sociali, ricostruire comunità. Avremmo potuto farlo senza la musica? No, mai e poi mai ce l'avremmo fatta. Siamo qui, anche perché abbiamo resistito, alla distruzione con l'energia della musica", il Senatore Nazario Pagano: "Il dolore del terremoto, è un dolore dell'anima. È il dolore della perdita. Non esiste cura, ma esiste conforto. Gesti concreti, opere, ricostruzione. Ma anche presenza. E il caldo abbraccio della musica." a cui si aggiunge l'ex Ministro dell'Istruzione sen. Valeria Fedeli, "Aver scelto di ricordare con la musica le vittime e la tragedia del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009 significa aver scelto il miglior linguaggio possibile insieme per omaggiare chi non c'è più, per accompagnare il ricordo di chi ha perso tutto e per restituire speranza, attraverso un'emozione condivisa". Un Concerto gratuito che si apre a tutti i cittadini di Roma e L'Aquila perchè possano vivere la bellezza della spiritualità della musica di Verdi che nel Requiem coniuga perfettamente il mistero di Dio e l'amore verso l'umanità.

"Siamo particolarmente lieti – dicono all'unisono il presidente del Conservatorio di Benevento Antonio Verga e il direttore Giuseppe Ilario - di offrire la nostra collaborazione all'interno di questo importante festival di Musica Sacra per un ricordo così importante. La nostra Istituzione negli ultimi anni si è saputa distinguere a livello nazionale per la molteplicità delle attività che in essa sono state sviluppate". L'evento ha ricevuto i prestigiosissimi patrocini istituzionali, tra le altre, delle Ambasciata di Spagna, Australia, Federazione Russa, Lettonia, Estonia, Polonia il Pontificio Consiglio per la Cultura, Regione Abruzzo, Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Comune dell'Aquila, Comune di Tagliacozzo, ed è in collaborazione Confederazione per la Musica Lirica e Sinfonica, Festival Internazionale di Mezza Estate. Il concerto è sostenuto da Regione Abruzzo, Iannini Costruzioni, Taddei Costruzioni, Ance, Magnolia Eventi, Ente Morale Tabor International.

Il concerto sarà trasmesso da Telepace – Sky 515 per la regia di Giacomo Iacolenna. 2 Novembre Roma, Basilica di Santa Maria in Aracoeli, ore 21.00. 3 Novembre L'Aquila, Basilica di San Silvestro, ore 18.00. Ingresso libero. Prenotazioni a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I concerti per il decennale del terremoto si concluderanno poi il 30 Novembre a Roma e il 1 Dicembre a L'Aquila con l'esecuzione del Requiem di Mozart e della Fantasia Corale di Beethoven con Istituzione Sinfonica Abruzzese e International Opera Choir e con la partecipazione straordinaria di Michele Campanella (pianoforte) e Donata D'Annunzio, Giada Santoro, Anna Maria Chiuri, Luciano Ganci, Alberto Petricca e Alberto Gazale sempre diretto da Jacopo Sipari

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