"La fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore slitterà al 2027 dopo che in Regione è stato depositato un progetto di legge in 10 articoli finalizzato ad apportare modifiche al testo che contiene le disposizioni per la fusione dei comuni sopradetti e presentato oggi nella Sala D’Ascanio del Palazzo del Consiglio Regionale, alla presenza di Sospiri e degli altri sottoscrittori." Così si legge in un dispaccio dell'ex consigliere comunale, Gabriele Di Stefano, candidato con la Lega nelle ultime elezioni, "Alla luce di questo, sale sempre più forte in me la voglia di gridare NO ALLA GRANDE PESCARA e con i miei cartelloni e manifesti, proseguirò la mia opera informativa e per ribadire il mio no alla grande Pescara, cosa fatta anche questa mattina davanti al Palazzo del Consiglio Regionale di Pescara."
"Bene lo slittamento, ma non sarebbe stato meglio chiedere l’abrogazione della famigerata legge regionale del 2018? Oppure riproporre il referendum alla luce della realtà odierna?"
Secondo Di Stefano,
"I cittadini di Montesilvano e Spoltore non vogliono la fusione a differenza dei portatori d’interessi (politici, operatori economici e associazioni varie ecc.) che non pensano alla qualità della vita e voglio ricordare alla popolazione che questa scellerata scelta , se vedrà la luce, sarà irreversibile e saranno cancellati dalla storia a beneficio di un comune, Pescara, che oltre allo spazio vitale altrui, si vuole impadronire anche della popolazione, della sua storia e identità e la fame avida di questi soggetti non si fermerà solo dopo aver divorato Montesilvano e Spoltore ma continuerà a masticare popoli e città, funzioni e ruoli finché gli si darà spazio e sicuramente il prossimo obiettivo sarà quello di strappare a l’Aquila il capoluogo regionale. La vera qualità della vita a cui tutti dovremmo mirare si concretizza nelle piccole e medie comunità non certo in una grande città, quindi non sulla base del numero di abitanti o di eventuali finanziamenti molte volte per opere inutili (le cosiddette cattedrali nel deserto), ma la vera ricchezza è semplicemente la qualità della vita che si ottiene con una città a misura d’uomo, specialmente in questo periodo storico contrassegnato da crisi sanitarie, economiche, sociali, guerra che hanno stravolto la nostra vita quotidiana, la peggior crisi dal dopoguerra."