Il fatto è accaduto due giorni fa. Allarmati da alcune segnalazioni di tentativi di truffa che avevano interessato certe zone di Pescara e conoscendo il modus operandi dei truffatori, gli agenti sono riusciti a sorprendere i due mentre tentavano di fuggire con il bottino. Uno dei due truffatori, presentandosi al telefono come nipote nei guai con la giustizia, implorava i nonni a consegnare tutto ciò che potevano per evitare che la propria “madre”, nonché “figlia” delle due vittime, finisse in carcere. Giusto il tempo di racimolare e consegnare ad un giovane sconosciuto un sacchetto con soldi contanti e gioielli per un valore di 5mila euro circa che i due truffatori ricontattavano le vittime per dire loro che quello che avevano dato non sarebbe bastato per evitare l’arresto della figlia; era necessario che consegnassero anche il bancomat con il Pin.
L’esperienza degli investigatori della Squadra mobile per questo tipo di reato ha consentito di percepire subito come sospetto lo strano movimento di salire e scendere nuovamente dall’auto di due uomini poi rivelatisi gli autori della truffa. I due, alla vista delle pattuglie, hanno tentato una breve fuga, ma sono stati bloccati e il bottino recuperato e riconsegnato.
In nessun caso le Forze dell’ordine chiedono denaro o oggetti di valore per evitare un arresto e, in caso di telefonate sospette, chiamarle sempre 113 e Uno Uno Due.