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Venerdì, 03 Giugno 2022 08:17

Cose detestabili che stiamo vivendo: elenco

Scritto da Angela Curatolo
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Svetta l'aggressività contrapposta alla inerme reazione a ciò che non va.

Nel volgere di pochi anni sono mutati comportamenti, priorità, scenari economici: ancora una volta la vita o la stupidità mette alla prova la quotidianità di tutti… di molti. Stavolta però non ci sono tante reazioni. Tranne le solite organizzazioni politiche, movimenti e associazioni, che provano a credere in un coinvolgimento di popolo, le persone restano inermi, accettano tutto. In compenso a questa inerzia c'è l'aggressività in tutte le salse.

Dopo la notizia, l’indignazione, qualche parolaccia, e poi fanno spallucce: “che possiamo fare tanto?” “Io lavoro non posso pensare alla politica”.  In effetti… è vero: paghiamo i politici di maggioranza e opposizione per rappresentarci ma ora stanno praticamente quasi tutti insieme al governo. “Ma che ci può fare una persona come me?” “Tanto decidono sempre loro”.

Loro chi?

Ecco nella mia lista delle ‘cose che detestabili’ c’è questa espressione: ‘loro’. Senza precisare chi sono ‘loro’, coloro, boh. I Signori ‘loro’ comandano, decidono tutto, fanno e disfano. Se ‘loro’ ha quel sapore di sconfitta, ancor più terribile è il fatto che non corrisponda un ‘noi’ a questa pseudo élite, indicata con un pronome. Appare come un patetico alibi per non esprimere il proprio dissenso, “perché tutti possono servire è meglio non inimicarsi nessuno”.

 

Segue un’altra voce abominevole: il maschilismo di alcune donne. Una situazione che accade fino a quando le cose vanno bene, non si hanno problemi relazionali o di lavoro. Nel caso accadano anche a loro di prima persona, poi, l’atteggiamento cambia. Sino a quel momento, però, alcune donne si sentono comprensive verso tutti gli uomini, riescono in qualche modo a giustificare certi comportamenti verso il gentil sesso e addirittura, in alcuni casi, si schierano con quello forte dicendo “anche io sono donna ma alcune però esagerano”.

Ancor più detestabile questa aggressività nell’aria che non sempre si traduce in azioni ma semina parole di odio e violenza, edulcorate o meno da una costretta osservanza alle regole di vita e democrazia; è sbagliato sentire “io quella impiegata la dovrei schiattare di mazzate”, “quella è da gonfiare di botte”, “se non stai zitta ti meno”. Chiacchiere certo, solo chiacchiere che fomentano violenza e ne spostano il limite, avvicinandone le probabilità.

Tra le cose detestabili meno gravi c’è la prevaricazione spicciola e quotidiana, visibile alle casse dei supermercati, agli sportelli, al bar, al ristorante. Esclude le regole, investe qualcosa di più profondo, il rispetto dell’altro. Spinge a riflettere sul fatto se abbiamo deciso di essere civili, cortesi, rinunciando a quella furbizia mortificante, oppure no.

Più grave e affine, quantomeno detestabile, è la gara di alcune persone, uomini o donne, a prescindere, di manipolazione e forza mentale. Snervante, umiliante, ignorante. La grandezza è nel rinunciarvi. Far passare avanti e non mettersi di punta con le braccia conserte per dimostrare poi cosa? E così le coppie di scoppiano, le famiglie si ignorano, i vicini di casa litigano. E ci si divide: così i cosiddetti ‘loro’ vincono.

E che dire di ogni comportamento negativo la cui origine e diffusione è attribuita alla pandemia? Andiamo! Anche prima del Covid molte persone erano terribili e compivano azioni terribili.

Ci sono poi quelli che danno la colpa alla crisi economica per ogni comportamento deprecabile: picchiano i familiari? Colpa della crisi. Urlano a lavoro? Colpa della crisi. Vanno a prostitute? Colpa della crisi. Si ubriacano? Infrangono la legge… Uh!

E tutti restano a guardare e forse neanche più. Insopportabile in una società è l’indifferenza che non è stata generata dal virus pandemico, solo amplificata. Ci sono tante cose detestabili ma per oggi è sufficiente questo elenco.

Tra le più detestabili ci sono la prevaricazione nei rapporti privati e il dare sempre la colpa a qualcosa che accade che ha attivato quella data reazione. NO! Possiamo scegliere sempre di essere umani o mostri. Sta solo a noi.

chiacchiere da ape