La tecnologia 4.0
La tecnologia 4.0 cambia le aziende rendendo gli ambienti di lavoro più sicuri, aumentando allo stesso tempo i ritmi di lavoro e avendo miglioramenti in salute e sicurezza. Più del 60% delle medie imprese italiane prevede di investire nel prossimo triennio nella tecnologia 4.0 e il 52% delle aziende che lo ha fatto conta di raggiungere i livelli produttivi pre-pandemia entro la fine di quest'anno. il 59% si è attivato o conta di farlo a breve per raccogliere le opportunità di crescita derivanti dal Pnrr. Nel caso in cui un'impresa avesse intenzione di intraprendere questa strada e manifestasse il bisogno di un supporto economico per riuscire in tale intento, vi è la possibilità di ricorrere ad alcune valide soluzioni; si potrebbe optare, ad esempio per dei prestiti creati appositamente per le aziende, capaci di rendere il processo meno impegnativo.
Strumenti e tecnologie
Analizzeremo qui degli esempi di tecnologie 4.0:
- Cloud computing & storage → fondamentale per aiutare le aziende a raccogliere ed archiviare i dati relativi ai costi di gestione e per garantire la memoria necessaria atta a supportare le tecnologie emergenti.
- Inventory e network optimization → una piattaforma ideata per ottimizzare il modo in cui le aziende raccolgono i dati provenienti dalle tecnologie emergenti
- Predictive analytics → sfrutta i dati ottenuti dalla nuove tecnologie per migliorare le previsioni a medio lungo termine. inoltre, aiuterà ad anticipare potenziali problematiche e suggerirà i passaggi successivi attraverso l’analisi prescrittiva.
- Con la robotics e automation si identificheranno da un lato le macchine destinate ad essere autonome e dall’altro le competenze saranno necessarie per gestirle.
- il blockchain, infine, è un registro che registra le transazioni assicurandone l’integrità.
La tecnologia 4.0 ha portato grandi cambiamenti nel mondo del lavoro, un chiaro esempio è lo smart-working, destinato a essere uno strumento strutturale all’interno delle grandi organizzazioni aziendali: si prevede, infatti, che sarà implementato dal 89% delle aziende.
Ma non ci sono soltanto aspetti positivi, è previsto infatti che il 70% dei lavoratori sarà esposto a un rischio di perdita di lavoro, in particolar modo operai specializzati e lavoratori del settore agricolo. Per quanto riguarda l’Italia i lavoratori a rischio rimpiazzo tecnologico varia tra il 18 e 33%, nonostante verranno creati nuovi posti di lavoro, in un numero che oscilla tra le 886000 e le 924000 unità.