Nella vignetta, con la morte che usa le falci come fossero racchette, si legge: "Italia - La neve è arrivata" e più in basso le parole "non ce ne sarà per tutti". Centinaia i commenti alla vignetta, pubblicata su Facebook, e moltissimi quelli polemici nei confronti del giornale satirico, già finito nella bufera dopo una vignetta sul terremoto che colpì il Centro Italia ad agosto sulle Lasagne.
La redazione del periodico di vignette satiriche francese è stato vittima di un attento di matrice Daesh, nel 2015, dove in tanti diedero il supporto, politici e cittadini europei, con la frase "je suis Charlie Hedbo".
Gli abruzzesi sono stati messi alla prova, proprio dallo stesso giornale, e, per la prima volta sono oggetto di humor nero, un atteggiamento che cozza con l'antropologia della terra, che da sempre è conosciuta come "forte e gentile", checché ne dica il comico pescarese Vincenzo Olivieri nei suoi spettacoli, "una volta, poi abbiamo imparato a pararci". La risposta degli abruzzesi e non sul social e al grido del vecchio adagio 'ngu..m...ta' arricchito di hashtag, si scatena. Da "Je suis arrosticino, la baguette sai dove devi mettertela", alla vignetta dell'artista montesilvanese Graziano Fabrizi, "non molliamo un cazzo, forza", scritto su un cartello tenuto energicamente da una mano che esce dalla neve, si condividono illustrazione di indignazione e rabbia.
La risposta più in linea con la satirica del noto periodico francese, fortina forse, è senza dubbio quella che raffigura un uomo che orina su una lapide, quella di Charlie Hedbo. Talmente di cattivo gusto, chissà, che potrebbe essere apprezzata dalla redazione francese.
Ed ora la curiosità, che è donna, spinge ad attendere se questa volta qualcuno, come accadde per la Lasagna e il terremoto, possa spiegare questa satira intellettuale che, a volte, sarebbe meglio evitare.