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Era nato a Cansano, in provincia dell’Aquila, nel 1908. Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame” racconta la sua storia.

Peter De Paolo (Di Paolo) nacque a Cansano, in provincia dell’Aquila, il 14 dicembre del 1908, da Domenico e Anna Lepore. Ebbe due fratelli Anthony e Daniel e una sorella Theresa (sposata Peloza). Fu ingegnere sanitario, batteriologo, ingegnere civile ed edile. Il padre emigrò una prima volta, nel 1890, a Denver in Colorado. Peter si formò al “Collegio Ovidio Nasone” di Sulmona, al “Regio Istituto Tecnico” dell’Aquila e all'Università di Roma dove, nel 1929, conseguì il diploma di ingegnere sanitario. Nel 1930 morì il padre e la madre decise di emigrare a Boston in Massachusetts. Nello stesso anno lui la raggiunse e sbarcò ad “Ellis Island” dal transatlantico “Conte Grande”. Poiché non aveva studiato inglese Peter iniziò a lavorare come becchino in un cimitero per pagarsi la scuola serale “Phillips Brooks” (dove si laureò il 16 aprile 1931). Seguì corsi post-laurea presso il “Massachusetts Institute of Technology”, la “Minnesota, National Institute of Health” a Bethesd nel Maryland e alla “Northeastern State College” in Oklahoma. Ormai perfettamente bilingue divenne un personaggio di prestigio nelle organizzazioni politiche, religiose e sociali italo-americane e tornò a esercitare la professione di ingegnere sanitario. Dal 1934 al 1938 fu responsabile degli studi sulle risorse idriche per il “Massachusetts State Planning Board” e del dipartimento idrico e igienico-sanitario di “Fort Devens” ad Ayer e Shirley in Massachusetts. Questo lo portò ad avere una importante posizione presso la “U.S. Public Health Division a Bethesda” ma successivamente, nel 1943, si dimise per tornare nell'area di Boston e lavorare come ingegnere sanitario e batteriologo presso la catena di motel e ristoranti della “Howard D. Johnson Co.” di Quincy. Nel 1966 lasciò la “Howard D. Johnson Co.” e intraprese una carriera nel servizio pubblico con il “Commonwealth of Massachusetts” e la città di Boston. Andò in pensione nel 1980. Peter sposò, nel 1946, Antonina Decina che gli diede quattro figli: Joeann, Peter Jr., Paul e Lisa. Peter De Paolo (Di Paolo) morì il 22 giugno 1986 a Marshfield nel Massachusetts.

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Carlo e Paolo Colaiacovo due campioni di “hockey su ghiaccio”. Sono originari di Pratola Peligna in provincia dell’Aquila. Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame” raconta la loro storia.

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"Neta" Di Meo ballerina e insegnante di danza classica nel Massachusetts. I suoi genitori emigrarono da Catignano in provincia di Pescara.  Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame” racconta la sua storia.

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I suoi genitori erano nati a Popoli in provincia di Pescara. Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame” raconta la sua storia.

Filippo “Philip” Antonucci nacque a Hartford, in Connecticut, il 16 giugno del 1919, da Pasquale (nato a Popoli, in via Aurelio Saffi, in provincia di Pescara, il 27 marzo del 1891 – figlio di Donato e Filomena Martocchia) e da Maria D’Amato (nata a Popoli nel 1898). Pasquale, il padre, emigrò alla ricerca del “sogno americano” nel 1909. Giunse ad “Ellis Island” a bordo del piroscafo “Luisiana”. Successivamente tornò in Italia e poi, insieme alla moglie, si stabilì definitivamente ad Hartford in Connecticut. I due ebbero, oltre a “Philip”, almeno altri due figli: Donald (1918-1975) e Eugene (1932-2012). “Philip” si diplomò, nel 1937, alla “William Hall High School. Si arruolò, il 1° ottobre 1939, servendo, prima della guerra, nella zona del Canale di Panama. Filippo “Philip” Antonucci partecipò alla Seconda Guerra Mondiale come tenente pilota Pilota di un “P-47 Thunderbolt”. Era alla sua ventesima azione quando scomparve (stava tornando da una missione di bombardamento in picchiata a Landau in Germania). Fu visto per l'ultima volta nei pressi di St. Avold in France. Come tenente della “Ninth Air Force” gli venne riconosciuto il merito di aver abbattuto tre aerei tedeschi e di aver colpito distruggendoli 19 carri armati tedeschi. Fu insignito della "Air Medal" (riconosciuta per comportamenti meritori in occasione di operazioni aeree) e della prestigiosa “Oak Leaf Cluster”. Una nota descrive meglio il tutto: “Il 04.10.1944 i Thunderbolt del 406th American Fighter Group, di stanza a Mourmelon-le-Grand in Francia, ebbero l'ordine di attaccare la stazione di smistamento di Landau nel Palatinato. Alle 17 circa la formazione si imbatté in una pesante contraerea e in seguito tentò di raggrupparsi. Nel processo Filippo Antonucci fu abbattuto con il suo aereo "Scarsdale Hobo", presumibilmente a causa di colpi di contraerea. L'aereo si schiantò al suolo a Lisdorf-Holzmühle alle 17.40 circa, a 50 m dalla casa di Alois Klein. Antonucci fu sbalzato fuori dall'esplosione dell'impatto e quindi cadde direttamente davanti alla casa di Klein. Il suo corpo era mutilato e bruciato e mancava la testa. Parti del corpo sono state scoperte vicino al relitto. Antonucci fu sepolto nel cimitero della guarnigione di Saarlouis. Ma in realtà non si aveva certezza di chi realmente fosse il pilota. Dopo la guerra Antonucci fu identificato in modo inequivocabile a seguito di una riesumazione e fu rimpatriato nella sua casa nel Connecticut, negli Stati Uniti. Oggi riposa nel “Northwood Cemeter” di Windsor nel Connecticut.

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Il leggendario “The Coach” Joseph “Joe” G. Mucci è morto, il 30 novembre del 2020, di Coronavirus (Covid-19). Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame” lo ricorda. 

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Per 2020 il riconoscimento “Zimei - donne e uomini d’Abruzzo” va “ai caduti abruzzesi per Covid”.

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