Un’avvincente ed esplosiva galleria di sentimenti costituisce l’ordito della raccolta di racconti “Cuore a chilometro zero”. Minimo comun denominatore la parola “cuore” che, fin dal titolo, rappresenta il centro propulsivo non solo dei componimenti, ma anche della scrittura dell’autore. Il lemma “cuore”, nella silloge di Epifani, si declina in svariati modi, partendo, appunto, dall’origine, da quel chilometro zero da cui ha inizio la filiera delle emozioni e da cui si dipanano le storie, diverse, sì, ma tutte sorprendentemente affini nella ricerca del senso vero, genuino e meraviglioso, della vita. Lo stupore, l’ironia e il surreale si accompagnano alla concretezza, spesso alla banalità, del quotidiano, mettendo in luce le molteplici sfaccettature di un’umanità complessa, in bilico tra sogno e realtà, tra normalità ed eccezionalità, tra dolore e rinascita. Il volo, spesso presente nei racconti, non è un semplice atto, ma soprattutto un modo di vivere e di osservare il mondo e noi stessi scegliendo un punto di vista privilegiato. Librarsi con leggerezza nell’azzurrità del cielo come camminare tra le vie di una città significa esistere, lasciare un’impronta di sé, tracciare un segno piccolo, ma indelebile, di amore, che attraversa il tempo e la storia. Ecco, proprio di amore parla il libro: per una terra (il Salento in particolare), per una città, per un’idea, per una donna, coinvolgendo persone e territori, ideali, desideri, utopie e sogni. Tanti destinatari per un unico cuore infinito che sa contenerli tutti.
E' evidente come Ezio Epifani non si sia risparmiato affatto nel condividere pezzi di se, del suo vissuto, del suo cuore. Ma a parte quest'ultimo che rimane il contenitore ideale a racchiudere emozioni palpabili, un termine che ho trovato piacevolmente ricorrente è Occhi. Proprio loro che al di là della normale pratica, puramente, visiva vengono utilizzati dall'autore piuttosto per sentire, le persone e le esperienze che la vita gli ha regalato. Per andare oltre e superare le barriere di uno sguardo frettoloso, per acchiappare il senso vero delle cose.
Perché leggerlo? Ezio Epifani da buon camminatore qual è, ci accompagna per mano attraverso un bell'itinerario di storie e luoghi e senza mai lasciarci invita i lettori a ripercorrerle con lui. In un percorso di scrittura che segna un solco ben definito e dentro il quale sentirsi a proprio agio, al riparo da verità a volte faticose.
L'autore
D’origine salentina, nato a Seclì (Lecce), Ezio Riccardo Epifani risiede dal 1996 a Montesilvano (PE). Sposato, ha due figli, Emanuel e Antongiulio, ed è stato affidato da sei anni a Sally, una cagnetta di razza “Fantasy”. Ispettore della Guardia di Finanza, presta servizio come pilota militare di elicottero presso la Sezione Aerea di Pescara. Diplomatosi quale Agrotecnico, ha conseguito successivamente la laurea triennale in Scienze Manageriali con una tesi sul recupero energetico dei rifiuti. Amante della natura si occupa di tematiche a tutela dell’ambiente. In precedenza ha lavorato presso il Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo e presso la Sezione Aerea del capoluogo siciliano. Con i racconti brevi e le poesie è risultato finalista in diversi concorsi letterari tra cui “Montesilvano Scrive” (2° classificato con il brano “Il giallo dell’oro” nel 2013; 4° classificato con il brano “Il nome oltre i tuoi occhi” nel 2014), “Salento Quante Storie 3” nel 2015 (2° classificato con il racconto “Sogno e realtà”). Ha partecipato a dei corsi di scrittura tenuti dai docenti della Scuola Holden, Carla D’Alessio e Alessio Romano, e a laboratori di storytelling con lo scrittore Antonio Corradi. Questa è la sua prima pubblicazione.