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Giovedì, 06 Ottobre 2016 17:37

Software. Più della metà degli imprenditori italiani lo preferisce illegale.

BSA | The Software Alliance Italia: “Evidentemente i comportamenti illegali sono ancora più radicati nel costume nazionale di quanto noi pensiamo.”

 

 

Con l’operazione della Guardia di Finanza sono state ispezionate 116 aziende sull’intero territorio nazionale, operanti prevalentemente nel settore della progettazione industriale ed edile. Sono stati denunciati, all’Autorità Giudiziaria per violazioni della normativa sul diritto d’autore, 71 responsabili aziendali e sequestrati oltre 1.200 prodotti software illecitamente utilizzati, nonché state contestate sanzioni amministrative pecuniarie per circa 4 milioni di euro.

 

“UNDERLI©ENSING 2”, condotta con il coordinamento del Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale, ha visto impegnati i Finanzieri dei vari Comandi Provinciali nell’esecuzione. L’esecuzione dei controlli è stata affidata, tra gli altri, agli “specialisti” della Guardia di Finanza, dislocati presso ogni Nucleo di Polizia Tributaria ed appositamente formati quali “C.F.D.A. - Computer Forensics Data Analysis”, esperti nell’esaminare e rilevare anche i contenuti più remoti e nascosti nelle memorie virtuali dei supporti informatici.

 

L’indagine ha fatto emergere che il 57% delle società controllate utilizzava software illegali, percentuale questa addirittura superiore alle già non incoraggianti stime dell’ultimo Global Software Survey di BSA, diffusa lo scorso maggio a livello mondiale, che assegnava all’Italia un tasso di pirateria in calo e collocato al 45%, con tassi di irregolarità molto differenti tra le varie aree geografiche italiane.

 

Più della metà degli imprenditori controllati nel Nord del Paese sono risultati non in regola; la percentuale sale ulteriormente se si ci sposta al Sud, dove, per ogni 4 imprese, 3 sono risultate irregolari, mentre al Centro il 64% degli imprenditori ha regolarmente acquistato ed utilizza software originali.

 

Al momento del controllo chi ha cercato, in qualche modo, di cancellare le “tracce” dell’illecito, con un maldestro tentativo di intervento, da “remoto”, sulle macchine oggetto di ispezione informatica per rimuovere i programmi illeciti, proprio mentre i Militari procedevano all’acquisizione forense dei contenuti software del computer e chi ha provato a giustificarsi riversando le responsabilità su un imprecisato ed indistinto numero di “praticanti” che si sono succeduti nella propria azienda e che in autonomia avrebbero installato il software illegale.

 

 

La BSA | The Software Alliance Italia, che rappresenta i vari produttori mondiali di software, ha commentando: “Evidentemente i comportamenti illegali sono ancora più radicati nel costume nazionale di quanto noi pensiamo. “ BSA appoggerà le prossime campagne che le Fiamme Gialle organizzeranno sul territorio”.

 

 

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