Il direttivo dell'Eurotower aumenta ancora il costo del denaro e fa sapere che non si fermerà qui. Le Borse reagiscono positive sul rallentamento della politica monetaria della Fed. La Bce porta i tassi al 3% innalzandoli di un altro 0,50% e fa sapere che nuovi e analoghi aumenti sono in arrivo nei prossimi mesi. Buona la reazione dei mercati sia per il rallentamento della Fed che ieri ha innalzato i tassi dello 0,25%, quindi in misura più soft, sia perché la mossa dell'istituto di Francoforte risulta in linea con le attese. In Europa, gli indici sono positivi con Francoforte maglia rosa (+1,6%) mentre Milano viaggia sul +1,2%. Anche la Boe ha aumentato i tassi portandoli al top dal 2008, al 4%: anche in questo caso, la decisione della Banca d'Inghilterra non ha destato sorpresa. Gli investitori ritengono che sulla scia della banca americana, gli istituti monetari allenteranno la stretta monetaria. Ovviamente tutto dipende dall'andamento dei prezzi: ed infatti al prossimo direttivo di marzo, la Bce ha fatto intendere che rialzerà i tassi di un altro 0,50%. "Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi", sottolinea il comunicato, "farà diminuire nel corso del tempo l'inflazione frenando la domanda e metterà inoltre al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione".
Stangata sui mutui
"Una stangata! Considerando l'importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 50 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, ad un aumento della rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 36 euro al mese. Una mazzata annua pari a 432 euro”. Lo afferma il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, in una nota. “Un rincaro che, nel caso di piano di ammortamento alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che ovviamente cala man mano che il mutuo si avvicina alla fine e si paga quasi soltanto la quota capitale” conclude Dona.
Fed aumenta i tassi di interesse di 25 punti per guerra all'inflazione.
La Fed, come atteso, ampia i tassi di interesse di 25 punti base. I tassi d'interesse salgono così a una forchetta del 4,50-4,75%. Lo rende noto la Fed in un comunicato. Il Comitato, si legge nella nota, "prevede che gli aumenti in corso nella fascia obiettivo saranno appropriati al fine di raggiungere un orientamento di politica monetaria sufficientemente restrittivo da riportare l'inflazione al 2% nel tempo". "Gli indicatori recenti indicano una modesta crescita della spesa e della produzione. La crescita di posti di lavoro è stata robusta negli ultimi mesi e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L'inflazione è leggermente diminuita, ma rimane elevata". "La guerra della Russia contro l'Ucraina sta causando enormi difficoltà umane ed economiche e sta contribuendo all'elevata incertezza globale. Il Comitato è molto attento ai rischi di inflazione", spiega ancora la Fed. "Valutiamo un altro paio di ulteriori rialzi per raggiungere un livello di politica monetaria appropriamente restrittiva" dice il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell dopo che la Fed oggi ha deciso, come atteso, un aumento dei tassi di 25 punti base. "Pensiamo che possa essere necessario perché l'inflazione è ancora alta". Per Powell "abbiamo ancora del lavoro da fare" ed "è prematuro cantare vittoria, dobbiamo vedere l'inflazione scendere" e per ora "sono necessarie ulteriori prove per poter dire che è in calo". L'obiettivo della Fed "è portare l'inflazione al target del 2%" : "La stabilità dei prezzi è essenziale". "Credo che la crescita positiva continuerà quest'anno anche se ad un ritmo più lento".