PESCARA - Durante la seduta del Consiglio Comunale di martedì 5 agosto, la consigliera comunale di AVS - Radici in Comune, Simona Barba, ha presentato una proposta di delibera (la numero 52) che mira a introdurre un regolamento per il divieto dell'utilizzo di rafia sintetica e plastica per gli ombreggiamenti, come gli ombrelloni e le palme attualmente molto diffusi sulla riviera.
Perché questo divieto? Le basi normative e scientifiche - La decisione di bandire questi materiali non è casuale, ma si fonda su due pilastri fondamentali: quello normativo e quello scientifico. L'obiettivo primario è prevenire la dispersione di queste plastiche nell'ambiente. Dal punto di vista scientifico, sono state ascoltate diverse voci autorevoli in commissione:
Vincenzo Olivieri, responsabile del Centro Studi Cetacei, ha chiaramente esposto i pericoli per la salute umana e per l'ambiente. Ha evidenziato come la pervasività delle microplastiche le porti a entrare direttamente nel circuito alimentare, con la conseguenza che le ingeriamo. Il dottor Olivieri ha anche smentito l'efficacia della cosiddetta "doppia cucitura" come soluzione per prevenire la dispersione, affermando che il problema risiede nella disintegrazione del materiale a causa del sole stesso.
Elio Torlontano, console regionale del Touring Clum Italiano e coordinatore del club di territorio di Pescara, in alcune dichiarazioni ha sottolineato la difficoltà, se non l'impossibilità, di bonificare le spiagge dalla rafia una volta dispersa, a causa della sua pervasività.
Antonella Ruscitti, di Plastic Free, ha evidenziato il protocollo di intesa sottoscritto dal Comune, il quale si impegna ad azioni utili a contrastare la dispersione delle plastiche.
Dario Oggiano, architetto e designer, ma primancora cittadino da sempre sensibile alla questione, ha realizzato un censimento che ha messo in evidenza un dato preoccupante: nonostante la vasta normativa esistente, si è registrato un aumento del 25% nell'utilizzo di tali rafie negli stabilimenti della riviera di Pescara tra il 2023 e il 2024.
Per quanto riguarda la base normativa, questa delibera si appoggia su una solida rete di riferimenti. Richiama direttive sull'ambiente, normative sui rifiuti, ordinanze demaniali regionali e il piano demaniale regionale. Si basa inoltre sui protocolli d'intesa che lo stesso Comune di Pescara ha sottoscritto come quello per la Bandiera Blu. Nell'ordinanza regionale è descritto l’impegno a seguire il Protocollo per la Sostenibilità nel quale chiaramente vengono indicati i materiali eco compatibili da utilizzare. In tutti questi documenti, è chiaramente indicato che l'utilizzo di tali plastiche e ombrelloni di rafia dovrebbe essere preferibilmente evitato proprio per prevenire la loro dispersione.Coerenza e necessità per Pescara - È paradossale che, nonostante tutte queste indicazioni e gli impegni presi – inclusa la volontà di mantenere la Bandiera Blu e il protocollo con Plastic Free – l'utilizzo della rafia sintetica sia addirittura aumentato. Simona Barba ha evidenziato che Pescara, essendo la città più importante della regione, ha anche la maggior quantità di chilometri di rafia utilizzata in modo intensivo, in particolare nel centro città. Questa situazione rende ancora più urgente la necessità di agire.
La proposta di regolamento sul divieto della rafia è, in pratica, la naturale conseguenza di tanti atti che il Comune di Pescara ha già compiuto. Significa "ricucire in maniera coerente" tutto quanto già dichiarato e sottoscritto dalla Regione al Comune, fino ai protocolli. Per la salute dei cittadini, per la salvaguardia dell'ambiente e per la coerenza con i propri impegni per la sostenibilità, l'approvazione di questo regolamento rappresenta un passo fondamentale e irrinunciabile per Pescara.
Durante il dibattito nel Consiglio comunale, è emersa la necessità di scrivere uno strumento che non sia né impugnabile né di breve durata e quindi la consigliera Simona Barba si è impegnata a scrivere una proposta di delibera per variare il piano demaniale comunale, ritirando lo strumento del regolamento. Con la variante al demanio al piano demaniale il consiglio comunale si è detto favorevole alla sua approvazione. Una cosa quindi è chiara: oggi il Consiglio Comunale ha chiaramente espresso che la direzione da seguire è quella del divieto, anche se resta da definire lo strumento. Il divieto decorrerà da fine 2027.



