La formazione è grosso modo quella annunciata: biancazzurri con il 3-4-2-1, Vokic e Maistro a supporto di Asencio. Già dai primi minuti risulta evidente come la Spal sia in questo momento nettamente superiore ad un Pescara assente. Gli emiliani sono in pieno controllo del gioco e palleggiano costantemente nella metà campo avversaria. Al 5’, Salvatore Esposito (fratello di Sebastiano) colpisce l’incrocio dei pali su punizione. Al 28’, la Spal passa in vantaggio: Salamon approfitta dell’atteggiamento blando della difesa e di testa batte Fiorillo sugli sviluppi di un calcio d’angolo. In particolare, nell’occasione grave errore di Scognamiglio, troppo leggero nella marcatura del centrale ex biancazzurro. Al 45’, Asencio da due passi prende la traversa colpendo il pallone in mischia, contemporaneamente Vokic viene trattenuto e trascinato a terra in area ma l’arbitro non concede il rigore.
Il secondo tempo prosegue secondo il medesimo copione ma succede pochissimo. La Spal si limita perlopiù a controllare un Pescara incapace di creare reali occasioni. Al 65’, Raul Asencio è costretto a lasciare il campo per un infortunio che – come accennato – sembra essere grave. Al 76’, ci prova il neoentrato Sebastiano Esposito con un destro a giro che termina a lato. Allo scadere dei sette minuti di recupero, la Spal fa partire un contropiede che termina con una grande giocata di Valoti a saltare Balzano e a servire proprio Sebastiano Esposito per il suo primo gol in questa serie B.
Onestamente, partite come questa sono capaci di spegnere ogni idea di ottimismo, servirà un miracolo per recuperare questa stagione. Naturalmente Oddo rimane a rischio, se non altro perché l’esonero dell’allenatore è l’unico tentativo ancora nella disponibilità della società. Sul punto, dure le parole del Presidente Sebastiani al novantesimo: “Basta con questo giro palla stucchevole, dobbiamo essere più propositivi”. Sia Sebastiani che Oddo, poi, hanno puntato il dito contro la cattiva gestione dell’arbitro Massimi e in generale della terna, rea di non aver concesso un rigore (netto) e di aver fischiato un fuorigioco (dubbio) dal quale era scaturito un altro possibile calcio dagli undici metri per il Pescara. Rilievi legittimi, tuttavia ogni questione non può che scomparire di fronte alla desolante pochezza biancazzurra.
Tabellino:
SPAL (3-4-1-2): Thiam; Okoli, Salamon, Tomovic; Dickmann, Missiroli (dal 37' s.t. Murgia), Esposito Sal., D'Alessandro (dal 15' s.t. Sala); Valoti; Di Francesco (dal 37' s.t. Strefezza), Paloschi (dal 15' s.t. Esposito Seb.). A disposizione: Galeotti, Gomis, Sernicola, Spaltro, Seck, Moro, Jankovic, Brignola. All. Marino.
Pescara (3-4-2-1): Fiorillo; Balzano, Scognamiglio, Nzita; Bellanova, Fernandes (dal 31' s.t. Valdifiori), Busellato (dal 31' s.t. Diambo), Masciangelo; Maistro (dal 31' s.t. Capone), Vokic (dal 16' s.t. Galano), Asencio (dal 21' s.t. Di Grazia). A disposizione: Alastra, Bocic, Antei, Bocchetti, Crecco, Ventola, Riccardi. All. Oddo.
Arbitro: Sig. Luca Massimi di Termoli (Ass.ti: Rossi e Saccenti, IV uomo: Sozza)
Marcatori: 27' p.t. Salamon (S), 48' s.t. Esposito Seb (S). Ammoniti: Valoti (S), Balzano (P), Esposito Sal. (S), Busellato (P), Okoli (S), Esposito Seb (S).