In avvio, Grassadonia sceglie il ritorno al 3-5-2, con Giannetti e Ceter quale coppia offensiva. Fuori Machin per tutti i 90 minuti, nonostante la pressocché totale assenza di qualità o inventiva tra i biancazzurri, la circostanza rende doverosa una qualche spiegazione. Sin dalle prime battute, è evidente la distanza che separa le squadre, con il Vicenza che mostra organizzazione e domina il proprio avversario senza particolari preoccupazioni. Al 10’, Lanzafame centra la traversa con un preciso colpo di testa. Al 12’, sempre Lanzafame che a botta sicura manda il pallone a lato di poco con Fiorillo immobile. Al 18’, ci prova Giacomelli con un tiro che esce non di molto. Al 21’, Dessena alla prima palla buona per i suoi non riesce a centrare la porta con un colpo di testa da ottima posizione. Al 30’, Meggiorini in acrobazia sfiora lo specchio. Al 33’, ancora Meggiorini non riesce a colpire bene da pochi metri e la palla finisce alta. Al 38’, Ceter non arriva per un soffio su un buon cross di Masciangelo.
La ripresa biancazzurra è peggiore del primo tempo. Entra un Maistro svogliato e impreciso, impalpabile quando non dannoso. Al 58’, Meggiorini salta troppo libero in area e trova il vantaggio per i suoi. Dal gol, succede ben poco. Il Vicenza si limita a controllare con assoluta facilità, il Pescara non riesce nemmeno ad accennare una reazione. Grassadonia non inserisce Machin, l’unico che – forse – avrebbe potuto combinare qualcosa, proferendo dare spazio, oltra che al già citato Maistro, a Galano, Nzita, Omeonga e Vokic. Al 77’, ci prova Rigoni, palla alta. All’80’, Agazzi tira da fuori e Fiorillo blocca. Nel finale, Vokic trova un buon corridoio per Dessena che arriva non bene sul pallone e tira debolmente tra le braccia di Grandi. Il fischio finale spegne le speranze biancazzurre.
Non è più una questione di moduli, la squadra occupa il fondo della classifica per rilevanti problemi strutturali, figli di errori ripetuti con letale ostinazione. Il mercato di gennaio ha solo generato illusioni, il giudizio può oggi essere espresso con cognizione ed è – ancora una volta – molto negativo. L’impressione, dunque, è che la classifica rispecchi il reale valore della squadra, di conseguenza di qui in poi non resta che chiedere al fato di commettere un’ingiustizia.
Tabellino:
L.R. Vicenza (4-3-1-2): Grandi; Bruscagin, Padella, Valentini, Beruatto; Zonta (55′ Nalini), Rigoni (90+1 Pasini), Agazzi; Giacomelli (55′ Vandeputte); Lanzafame (75′ Pontisso), Meggiorini. A disposizione: Perina, Gori, Tronchin, Ierardi, Barlocco, Pontisso, Longo, Mancini, Jallow. Allenatore: Di Carlo
Pescara (3-5-2): Fiorillo; Sorensen, Drudi, Guth (85′ Omeonga); Bellanova (73′ Galano), Dessena, Memushaj, Busellato (52′ Maistro), Masciangelo (73′ Nzita); Giannetti (85′ Vokic), Ceter. A disposizione: Alastra, Valdifiori, Balzano, Rigoni, Capone, Fernandes, Machin. Allenatore: Grassadonia
Rete: 59′ Meggiorini
Arbitro: Illuzzi della sezione di Molfetta; assistenti: Rossi di La Spezia e Annaloro di Collegno; quarto uomo: Prontera di Bologna